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Anzani Canzio

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Biografia[modifica]

Anzani Canzio nacque a Genova nel 1864 figlio del generale Stefano e Teresita Garibaldi, nipote di Giuseppe Garibaldi. Il suo nome è in ricordo di Francesco Anzani, patriota italiano e amico di Garibaldi. Visse la sua infanzia nella casa del nonno a Caprera con i genitori ed i fratelli, . Dopo il diploma, si arruolò nell'Esercito con il grado di Tenente di Artiglieria. Nel 1888, Anzani a 24 anni, emigra in Argentina. Nel 1891 si arruola volontario a favore della guerra civile in Cile. Combattèùe fino alla caduta di José Manuel Balmaceda. Il nuovo governo cileno lo promosse a Maggiore di Artiglieria dell'Esercito permanente, ma rifiutò[1]. In seguito, Anzani si spostò in Perù ed insieme al suo amico Arturo Molinari, e si stabilirono nella città di La Merced, nella Valle di Chanchamayo. In questa località dal 1875, c'era una Colonia Agricola di italiani, voluta dal presidente peruviano Pardo. Nella città si dedicò alle attività agricole di agrimensore e contadino. Nel 1911 Canzio scrisse un rapporto sulla colonia italiana di Chanchamayo. Il testo di Canzio intitolata "La colonia italiana di Chanchamayo" si trova nel libro "La vita italiana nella Repubblica del Perù", scritto da Emilio Sequi ed Enrico Calcagnoli nel 1911. Ebbe due figli Manilo (1916-2002) ed Anita. Morì nel 1926.

Note[modifica]

  1. Luis Canzio, Garibaldi, il suo pensiero. I suoi discendenti in Perù, su ereditadigaribaldi.net. URL consultato il 24 maggio 2020.

Bibliografia[modifica]

  • Emilio Sequi e Enrico Calcagnoli, La vita italiana nella Repubblica del Perù, Tip. de La Voce d'Italia, 1911.
  • Giovanni Bonfiglio, Los italianos en la sociedad peruana, Asociación Italianos del Perú, 1993.

Collegamenti esterni[modifica]


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