Anna Falcone
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Biografia[modifica]
L'attività giuridica[modifica]
Nata e cresciuta a Cosenza, si trasferisce a Roma per studiare Giurisprudenza alla Sapienza, dove si laurea nel 1997.
È avvocata cassazionista, specializzata in diritto amministrativo, diritto costituzionale e tutela internazionale dei diritti umani. È anche esperta in questioni di costituzionalità, contenzioso elettorale, tutela giurisdizionale di diritti politici ed associativi, enti pubblici, società partecipate, class action e diritto sanitario. È stata membro di autorevoli collegi difensivi che hanno patrocinato con successo davanti alla Corte Costituzionale e alle maggiori giurisdizioni italiane ed europee.
È stata audita più volte presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati quale esperta sulle proposte di legge in materia elettorale, sulla riforma costituzionale e sulla disciplina in materia di partiti politici.
Ha collaborato come consulente con istituzioni pubbliche e gruppi politici per la redazione di proposte di legge, statuti e regolamenti.
È anche Dottore di ricerca in Biodiritto ed è stata docente universitaria e assegnista di ricerca in Diritto dell’Assistenza sociale e materie giuspubblicistiche presso l'Università della Calabria[1].
Ha scritto tre libri (più uno come curatrice) e circa quaranta saggi su temi giuridici e sulla tutela dei diritti.
L'impegno politico[modifica]
Nel 2009 è responsabile nazionale pari opportunità del PSI e nel 2010 entra nella direzione nazionale del partito[2].
Alle elezioni politiche del 2013 è stata candidata alla Camera con Rivoluzione Civile, senza risultare eletta per il mancato raggiungimento dello sbarramento da parte della lista di Antonio Ingroia.
Nel 2016 è stata la vice di Gustavo Zagrebelsky alla presidenza nazionale del Comitato per il No al referendum costituzionale sulla riforma proposta dal governo Renzi[3].
Nel giugno 2017 con Tomaso Montanari è fra i promotori dell'Alleanza Popolare per la Democrazia e l'Uguaglianza, giornalisticamente ribattezzata come "percorso del Brancaccio" (dal nome dell'omonimo teatro romano dove si riunirono 1.500 persone in occasione dell'assemblea nazionale), per la creazione una lista civica nazionale unitaria della sinistra[4]; tale progetto si interrompe nel novembre successivo[5].
Alle elezioni politiche del 2018 è stata candidata alla Camera con Liberi e Uguali,[6] senza risultare eletta.
Bibliografia parziale[modifica]
- (con Alessandro Mazzitelli), Ambiente e biotecnologie. Il diritto allo sviluppo sostenibile per le generazioni future, Pellegrini, 2009.
- (curatrice) Verso una democrazia paritaria modelli e percorsi per la piena partecipazione delle donne alla vita politica e istituzionale, Giuffrè, 2011.
- Manipolazioni genetiche sull'embrione umano. Principi costituzionali e limiti di liceità, Pellegrini, 2012.
- La tutela del patrimonio genetico umano fra Costituzione e diritti. Verso la formazione di un «corpus iuris» sul genoma umano, Rubbattino, 2012.
Premi[modifica]
- 18º Premio nazionale per la cultura ed. 2014 – Associazione “La Sponda”, Monterotondo (RM).
- Premio “Vittorio Bachelet” per Tesi di laurea in materia di Bioetica e Biodiritto, ed. 2000 – Centro studi “V. Bachelet”– Cosenza.
- Premio “San Bernardo” – Diploma di benemerenza per la ricerca, ed. 2002 – Centro studi “San Bernardo”, S. Giovanni in Fiore (CS)
Note[modifica]
- ↑ Anna Falcone, in Gruppo Abele. URL consultato l'11 febbraio 2018.
- ↑ www.calabrialibre.it
- ↑ Anna Falcone, ritratto della pasionaria del No, in L'espresso, 28 novembre 2016. URL consultato il 9 febbraio 2018.
- ↑ Sinistra, dall’assemblea al Brancaccio qualcosa di nuovo all’orizzonte, in Left, 19 giugno 2017. URL consultato il 9 febbraio 2018.
- ↑ Sinistra, salta l'assemblea del Brancaccio di Falcone e Montanari, in La Repubblica, 13 novembre 2017. URL consultato il 9 febbraio 2018.
- ↑ David Allegranti, Da rivoluzionaria a paracadutata nelle liste di Leu: le piroette di Anna Falcone, Il Foglio, 27 gennaio 2018. URL consultato il 21 marzo 2018.
Collegamenti esterni[modifica]
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