Angiolino Ghiandoni
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Biografia[modifica]
Nato a San Ginesio, si trasferì a Sarnano dove restò fino alla morte. All'età di 25 anni iniziò la sua carriera come insegnante di discipline tecniche.[1] Angiolino fu un'importante figura durante la seconda guerra mondiale, offrendo ospitalità e viveri a vari partigiani del tenente Decio Filipponi. Come ricorda nel suo libro "Ciò che vidi e udii a Sarnano", i nazisti bombardarono con mortai gli edifici del paese.[2][3]
«Fummo svegliati da un improvviso susseguirsi di esplosioni e di raffiche che a me sembrò infernale. (…) durò soltanto un quarto d’ora esatto ma sembrò eterno.» |
(A. Ghiandoni, Ciò che vidi e udii a Sarnano (1943-'44-'45), Mierma, Camerino 1997, p.36.) |
Dopo la guerra, Angiolino insegnò nella comunità sarnanese. Morì all'età di 88 anni.[4]
Opere[modifica]
Opere pubblicate[modifica]
Le opere di Angiolino sono quasi completamente storiche[1]:
- Ciò che vidi e udii a Sarnano (1943-'44-'45)[2]
- Sciatteria pseudopoetica n 1 in italiano e dialetto di Sarnano[5]
Opere non pubblicate[modifica]
- Il cinquantennio democristiano a Sarnano
- Sciatteria pseudopoetica n. 2
Note[modifica]
- ↑ 1,0 1,1 Vita e opere di Angiolino http://www.poetipoesia.com/?audiolibro=angiolino-ghiandolini
- ↑ 2,0 2,1 A. Ghiandoni, Ciò che vidi e udii a Sarnano (1943-'44-'45), Mierma, Camerino 1997.
- ↑ Sarnano nella seconda guerra mondiale http://www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_sarnano Archiviato l'8 giugno 2020 in Internet Archive.
- ↑ Informazioni su Angiolino https://www.youtvrs.it/due-comunita-piangono-la-scomparsa-di-angiolino/
- ↑ Sciatteria pseudopoetica n 1 La pagina Modulo:Chiarimento/styles.css è priva di contenuto.[collegamento interrotto], su opac.sbn.it.
Voci correlate[modifica]
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