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Ambrose Madtha

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Ambrose Madtha
arcivescovo della Chiesa cattolica
Ut vitam abundantius habeant
 
Incarichi ricoperti
 
Nato2 novembre 1955 a Beltangadi
Ordinato presbitero28 marzo 1982 dal vescovo Cecil DeSa
Nominato arcivescovo8 maggio 2008 da papa Benedetto XVI
Consacrato arcivescovo27 luglio 2008 dal cardinale Jean-Louis Pierre Tauran
Deceduto8 dicembre 2012 (57 anni) a Biankouma
 

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Biografia[modifica]

Monsignor Ambrose Madtha nacque a Beltangadi il 2 novembre 1955 da Joseph Madtha e Mary Madtha.[1] Anche tre suoi fratelli divennero religiosi.[2]

Formazione e ministero sacerdotale[modifica]

Frequentò la Church Higher Primary School di Beltangadi. In seguito studiò economia presso la Rashtrasant Tukadoji Maharaj Nagpur University e scienza dell'educazione all'Università di Lucknow. Quindi entrò nel seminario "San Carlo" di Nagpur e studiò filosofia e teologia.[1]

Il 28 marzo 1982 fu ordinato presbitero per la diocesi di Lucknow da monsignor Cecil DeSa. In seguito studiò per il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia università urbaniana a Roma.[1] Il 1º giugno 1990 entrò nel servizio diplomatico della Santa Sede, prestando la propria opera nelle rappresentanze pontificie in Ghana, El Salvador, Georgia, Albania e come incaricato d'affari ad interim nella nunziatura apostolica in Taiwan,[3] Qui si adoperò per fare in modo che il presidente Chen Shui-bian potesse essere presente al funerale di Giovanni Paolo II senza essere bloccato dal governo cinese.[4] dove ha sede l'internunziatura in Cina, da quando, nel 1951, fu espulso mons. Antonio Riberi. Pur trovandosi in una situazione delicata, si dimostrò sempre ottimista sulla possibilità di fomentare il dialogo tra la Santa Sede ed entrambi i paesi.[5]

Ministero episcopale[modifica]

L'8 maggio 2008 papa Benedetto XVI lo nominò arcivescovo titolare di Naisso e nunzio apostolico in Costa d'Avorio. Ricevette l'ordinazione episcopale il 27 luglio successivo nella cattedrale di San Giuseppe a Lucknow dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, coconsacranti l'arcivescovo metropolita di Agra Albert D'Souza[6] e il vescovo di Lucknow Gerald John Mathias. Più di quindici vescovi dall'India e dall'estero parteciparono alla cerimonia insieme a 300 sacerdoti e 600 suore. In questa occasione il nuovo arcivescovo ringraziò le persone in hindi, inglese, francese e cinese. Monsignor Madtha parlava anche albanese, tedesco, italiano, kannada, konkani, russo e spagnolo.[7] Molti delegati espressero apprezzamento per le buone qualità di monsignor Madtha in quell'occasione. Suor Theresa Tu Chin Huan, membro della delegazione di Taiwan, disse che l'arcivescovo Madtha "è un leader efficiente e capace".[7] Disse anche che durante l'operato del prelato alla nunziatura di Taipei, monsignor Madtha "aveva rubato il cuore al popolo taiwanese con la sua semplicità, l'amore per le persone e la natura concreta". Anche Paul Y. M. Lin, anch'egli originario di Taiwan, descrisse l'arcivescovo come "un uomo molto umile, accessibile e dei popoli", che ogni parrocchia o diocesi amerebbe avere. La delegazione taiwanese comprendeva sei laici, due vescovi, due sacerdoti e due suore.[7]

Mons. Madtha provò a giocare un ruolo di mediazione dietro le quinte della crisi politica del 2010-11,[8] chiedendo a Gbagbo di continuare il dialogo intrapreso con Outtara.[9] Il conflitto sorse quando Laurent Gbagbo si rifiutò di dimettersi anche se Alassane Ouattara era stato dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali del 2010. La Chiesa cattolica era in una posizione delicata poiché alcuni dei vescovi del paese si schierarono con Laurent Gbagbo, che proviene dalla maggioranza cristiana del sud del paese. Alassane Ouattara proviene invece dal nord in gran parte musulmano.[10] Mons. Madtha condannò l'incendio doloso di una moschea di Yopougon perpetrato dei sostenitori di Gbagbo, sostenendo l'importanza del rispetto dei luoghi di culto.[11]

Dal momento della crisi, le relazioni tra la Costa d'Avorio e la Santa Sede sono migliorate tanto che il presidente e sua moglie, cattolica, incontrarono papa Benedetto XVI,[12] concordando sul fatto che "il ruolo della Chiesa cattolica può offrire per il bene del Paese, incoraggiando e promuovendo i diritti umani, il dialogo e la riconciliazione nazionale", come affermato in una dichiarazione all'epoca.[13] Percorse migliaia di chilometri all'interno del paese per organizzare incontri con i leader politici e richiamarli alla pace, alla riconciliazione e alla coesione sociale.[14]

Durante l'attacco delle forze di Alassane Ouattara, sostenuto dalle truppe francesi alla residenza presidenziale in cui Laurent Gbagbo era barricato, monsignor Madtha rimase nella nunziatura, situata a poche centinaia di metri dal palazzo, dove l'Agenzia Fides lo aveva contattato.[15] La Costa d'Avorio non si era ancora ripresa dallo scontro politico tra le due fazioni. Una delle zone più colpite dall'insicurezza latente per la presenza di gruppi armati era l'ovest del paese. Il nunzio avrebbe dovuto celebrare una messa proprio lì, a Duékoué, una città situata verso il confine con la Liberia, dove durante la crisi del 2010-2011 furono massacrati oltre 3000 civili.[15] Nel luglio del 2012 diverse persone furono uccise nell'assalto di un campo profughi a Nahibly, all'ingresso di Duékoué.

La stampa ivoriana evidenziò che monsignor Madtha si era impegnato personalmente in diverse occasioni per venire in aiuto ai rifugiati accolti in una parrocchia cattolica e in altre strutture della zona.[16] Si distinse "per il suo impegno di pacificazione e il superamento delle recenti tensioni nel Paese africano, oltre che per lo sviluppo socio culturale dell'intero continente".[17]

Morte e esequie[modifica]

Mons. Madtha morì a Biankouma l'8 dicembre 2012 in un incidente stradale mentre viaggiava sulla strada Man-Biankouma.[18] Il nunzio stava tornando a Man, dove aveva trascorso la notte, dal villaggio di Odienné, nel quale aveva presieduto una messa. Anche il suo autista rimase ucciso nell'incidente mentre la segretaria e una religiosa furono leggermente ferite. I vescovi si riunirono per una speciale conferenza episcopale e dopo alla sua conclusione fu notificata la data del funerale del nunzio. Il corpo di monsignor Ambrose Madtha giunse domenica 9 dicembre 2012 nella sede dell'arcivescovado di Abidjan.

La famiglia di monsignor Ambrose Madtha e il parroco della parrocchia di Beltangadi, a cui apparteneva monsignor Ambrose Madtha, inviarono una richiesta ufficiale alla nunziatura apostolica in India sul loro interesse a celebrare i riti finali nella chiesa del Santissimo Redentore a Beltangadi.[19] I resti di monsignor Madtha furono così inviati nel suo paese natale. La salma giunse a Mangalore da un volo speciale dalla Costa d'Avorio verso le 13 del 15 dicembre 2012, con un ritardo di circa 24 ore a causa di un intoppo tecnico del volo in Etiopia. Un omaggio pubblico che era stato programmato a Mangalore per venerdì 13 dicembre dovette essere annullato a causa del ritardo del volo.

Le esequie si tennero il 15 dicembre nella cattedrale di Nostra Signora del Santo Rosario a Bangalore e furono presiedute da monsignor Salvatore Pennacchio, nunzio apostolico in India. Concelebrò anche monsignor Aloysius Paul D'Souza, vescovo di Mangalore. Monsignor Franco Mulakkal, vescovo ausiliare di Dehli lesse un messaggio di cordoglio di papa Benedetto XVI. Nel messaggio il papa disse: "in quanto arcivescovo, Ambrose Madtha compì grandi sforzi per promuovere la pace e l'unità.[14] Abbiamo perso una gemma di persona: la Chiesa ha perso un buon ambasciatore". Il ministro degli affari sociali della Costa d'Avorio Anna Desiree Oulopo, il vescovo di Agboville monsignor Alexis Touabli Youlo e l'arcivescovo di Abidjan Jean-Pierre Kutwa erano parte della delegazione ivoriana. Monsignor Lawrence Mukkuzhy, vescovo di Belthangady, monsignor Oswald Lewis, vescovo di Jaipur, monsignor Gerald Isaac Lobo, vescovo di Udupi, monsignor Anthony Swamy, vescovo di Chikmagalur e monsignor Geevarghese Mar Divannasios, vescovo di Puttur erano tra gli altri vescovi presenti. Al rito parteciparono anche 3500 sacerdoti, suore e laici. Anche Oscar Fernandes era presente per l'ultimo saluto.[20] I resti di monsignor Ambrose Madtha furono sepolti all'interno dei locali della chiesa accanto all'altare.[21]

Riconoscimenti[modifica]

A due anni dalla morte, nel discorso di papa Francesco ai presuli della conferenza episcopale della Costa d'Avorio, il santo padre incoraggiò a proseguire il dialogo con i musulmani sulle orme di Ambrose Madtha, definito come uno "zelante Nunzio Apostolico, che si è adoperato molto per la riconciliazione della società ivoriana".[22] Durante il suo mandato, Madtha aveva anche offerto il proprio aiuto alla comunità musulmana dopo l'incendio di una moschea.[23]

Nel quinto anniversario della sua morte, la Chiesa ivoriana decise la costruzione nel nome di monsignor Madtha di un centro per la promozione della non-violenza, della pace e dello sviluppo.[23]

Opere[modifica]

  • Ambrose Madtha, Lay person as officiant at marriage celebration according to the Code of canon law, Roma, Urbaniana University Press, 1990.

Genealogia episcopale[modifica]

Successione apostolica[modifica]

Onorificenze[modifica]

Cavaliere di II Classe dell'Ordine della Stella Brillante (Taiwan) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di II Classe dell'Ordine della Stella Brillante (Taiwan)
— 2008

Note[modifica]

  1. 1,0 1,1 1,2 Archbishop Ambrose Madtha killed in accident, su timesofindia.indiatimes.com. URL consultato il 4 febbraio 2019.
  2. Msgr. Ambrose Madtha Appointed Apostolic Nuncio to Ivory Coast, su vaticandiplomacy.wordpress.com. URL consultato il 6 febbraio 2019.
  3. Archbishop Ambrose Madtha Dies in Accident in Ivory Coast, su cbci.in. URL consultato il 6 febbraio 2019.
  4. Cheng, 2007, p. 504
  5. CINA: INCARICATO D'AFFARI VATICANO A TAIPEI, DIALOGO? SONO OTTIMISTA, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 18 febbraio 2019.
  6. Body of Msgr. Ambrose Madtha, Papal Nuncio in Ivory Coast, returns to Karnataka, su asianews.it. URL consultato il 9 febbraio 2019.
  7. 7,0 7,1 7,2 New Papal Envoy To Ivory Coast Carries Message Of Peace From India, su ucanews.com. URL consultato il 5 febbraio 2019.
  8. Indian papal envoy to Ivory Coast dies in road accident, su ndtv.com. URL consultato il 7 febbraio 2019.
  9. The Electoral Process: The Papal Nuncio wants the final electoral list, su onuci.unmissions.org. URL consultato il 21 febbraio 2019.
  10. Humanitarian situation in Ivory Coast is dire as leader captured, su pcusa.org. URL consultato il 20 febbraio 2019.
  11. Ivory Coast prelates lament attack on mosque, su catholicculture.org. URL consultato il 20 febbraio 2019.
  12. Ivory Coast mourns for late nuncio after accident, su sconews.co.uk. URL consultato il 7 febbraio 2019.
  13. Mangalore origin archbishop Ambrose Madtha dies in Ivory coast accident, su coastaldigest.com. URL consultato il 1º febbraio 2019.
  14. 14,0 14,1 Ivory Coast honors 'precious stone' former apostolic nuncio, su international.la-croix.com. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  15. 15,0 15,1 Fallece de forma trágica Mons. Madtha, Nuncio apostólico en Costa de Marfil, un hombre de paz, su fides.org. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  16. Papal nuncio to Ivory Coast killed in car accident, su catholicnewsagency.com. URL consultato il 1º febbraio 2019.
  17. http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/Vaticano-morto-in-un-incidente-nunzio-in-Costa-DAvorio/news-dettaglio/4269594, su repubblica.it. URL consultato il 6 febbraio 2019.
  18. Eglise catholique: Mgr Ambrose Madtha immortalisé 5 ans après sa disparition tragique, su linfodrome.com. URL consultato il 5 febbraio 2019.
  19. Mangalore: Archbishop Ambrose Madtha's Mortal Remains to be Brought to City, su daijiworld.com. URL consultato il 1º febbraio 2019.
  20. Beltangady: Thousands Bid Tearful Adieu to Archbishop Dr Ambrose Madtha, su daijiworld.com. URL consultato il 1º febbraio 2019.
  21. Funeral of Archbishop Ambrose Madtha in Belthangady on Satur, su timesofindia.indiatimes.com. URL consultato il 19 febbraio 2019.
  22. Discorso del Santo Padre Francesco, su w2.vatican.va. URL consultato il 5 febbraio 2019.
  23. 23,0 23,1 Ivory Coast honors 'precious stone' former apostolic nuncio, su international.la-croix.com. URL consultato il 5 febbraio 2019.

Bibliografia[modifica]

  • Joseph Y. S. Cheng, Challenges and Policy Programmes of China's New Leadership, City University of Hong Kong Press, 2007.

Voci correlate[modifica]

Fonti[modifica]

Altri progetti[modifica]

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