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Alfonso Verzieri

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Era un ricco un proprietario terriero molto devoto, scapolo e senza figli, che ebbe rapporti con gli ambienti di Napoli, probabilmente perché al servizio del cavaliere gerosolimitano Fabrizio Arizza. La principale fonte di notizie su di lui è il testamento del 17 maggio 1639, in cui designa erede universale la confraternita del SS. Sacramento e Rosario esistente nella chiesa allora dedicata a S. Petronilla di Grottazzolina, in seguito al SS. Sacramento e Rosario. Lascia una vigna, gli alimenti e numerosi oggetti ai “pupilli” Giovanni Matteo e Bradamante, forse suoi parenti. Dispone un legato per la celebrazione di tre messe nell’altare maggiore e in quello di S. Francesco nella stessa chiesa di S. Petronilla, per l’anima sua e dei suoi benefattori Fabrizio Arizza di Napoli, cavaliere dell'Ordine Gerosolimitano, e Cesare Piccione. Stabilisce poi che ogni sabato i suoi eredi provvedano a recitare davanti alla Madonna le litanie dette nella Santa Casa di Loreto; che ogni settimana i confratelli del SS. Sacramento e Rosario siano tenuti a dire il rosario; che ogni venerdì di marzo distribuiscano cinque pani per l’amore di Dio e ogni sabato sette pani in onore delle “sette allegrezze” della Vergine, e che nella festa di san Martino, il santo della carità, facciano macinare del grano da elargire ai poveri. Vuole essere sepolto nella stessa chiesa, vicino al fonte battesimale, con la faccia rivolta verso la statua della “Madonna delle Grazie” collocata sull’altar maggiore, e con apposito lascito vincola gli eredi a far restaurare da “eccellenti artefici” la medesima statua ̶ comunemente detta “Madonna della Neve” (anno 1612) ̶ da lui commissionata allo scultore napoletano Aniello Stellato, che non dovrà mai essere trasferita in altra chiesa. Inoltre impegna gli eredi a compiere il restauro della cappella da lui eretta nella stessa chiesa di fronte all’altare del Crocifisso, per la quale cappella ordina che sia realizzato un dipinto raffigurante «la SS. Vergine col Figlio in braccio, S. Francesco e S. Michele Arcangelo»; si tratta probabilmente del quadro tuttora conservato, attribuibile a Ubaldo Ricci e databile alla fine del Seicento.

Grazie al lascito di Alfonso Verzieri la confraternita poté ricostruire la chiesa del SS. Sacramento e Rosario nel 1763 e arricchirne la decorazione nel 1883: volle perciò conservare memoria del suo benefattore facendone inserire il ritratto, ai piedi della Vergine, nell'Annunciazione dipinta da Luigi Fontana in controfacciata, dove si legge l'epigrafe: D. O. M. / ALPH. VERZIERI / MDCCLXIII F. CUR. / SODALES MDCCCLXXXIII / ORN. AUXER.

Nel 1904 il patrimonio della confraternita del SS. Sacramento e Rosario fu destinato a sostenere l’ente morale “Ricovero Alfonso Verzieri” per l’assistenza agli anziani indigenti, amministrato dalla Congregazione di carità di Grottazzolina.[1]

Note[modifica]

  1. Guido Anacleto Piergallina, Storia di Grottazzolina, opera postuma a cura di Luigi Alici, presentazione di Luigi Bertoni, Assisi, Porziuncola, 1989; Francesca Coltrinari, La Madonna della Neve di Aniello Stellato. Un capolavoro del barocco napoletano a Grottazzolina, Fermo, Andrea Livi Editore, 2017, ISBN 88-7969-390-5. Ospitato su Academia.edu.; Raffaele Casciaro, Antonio Cassiano (a cura di), Sculture di età barocca tra Terra d'Otranto, Napoli e la Spagna, Roma 2007, p. 156. Per il Ricovero Alfonso Verzieri cfr. Regio Decreto n. DXXXVII del 24 novembre 1904, in Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, n. 18, del 23 gennaio 1905.

Collegamenti esterni[modifica]

https://comune.grottazzolina.ap.it/it/page/le-chiese-4b9ab88c-4cc8-44fc-8583-72faee1c8ade


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