Alcide Pizzinelli

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Biografia[modifica]

Nasce da Carolina Cappelletti e Cesare Pizzinelli il 10 novembre 1921 a San Casciano dei Bagni (Siena), dove vive gran parte della sua vita, alternando l’attività di agricoltore con l’altra grande passione della sua vita: la scrittura.

La vita culturale di Alcide fu avviata agli studi classici nel Liceo Classico F. Petrarca di Arezzo, città a cui rimase sempre molto legato affettivamente e in cui trascorse otto anni della sua adolescenza e giovinezza. Le esigenze familiari lo portarono in seguito verso gli studi di Agraria a Perugia dove si laureò alla fine della 2ª guerra mondiale e conobbe la sua futura moglie Linda Gilestri.

Persona di notevole cultura e di grande onestà morale e intellettuale, dopo essersi laureato, si dedica con successo sia alla libera professione sia alla conduzione dell'azienda agricola familiare e sempre in sintonia con suo padre e suo fratello Odoardo, in una tradizione familiare di grande rigore e onestà, riesce a incrementare la proprietà agricola che conduce con professionalità sempre attento all'ambiente e alle buone pratiche agricole.

Dotato di grande altruismo e non anteponendo il proprio interesse a quello più generale, negli anni ‘70 gli viene chiesto un grande sacrificio, infatti il Consorzio dei Comuni di San Casciano, Radicofani, Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio, formatosi per la valorizzazione industriale della Val di Paglia, decise di procedere all’esproprio di 35 Ha. di terreno, pianeggiante ed irriguo, a cui non si oppone. Il Sindaco di Radicofani, a nome di tutta la popolazione gli esprime la “profonda gratitudine per l’alto senso civico dimostrato” e la “sincera stima e profonda riconoscenza per aver dato prova indiscutibile di alto senso morale tale da far passare in secondo ordine i primari interessi e diritti personali”.^[1]

Sempre attento alla collaborazione con la pubblica amministrazione mette gratuitamente a disposizione dei Comuni senesi consorziati un'ulteriore parte della sua azienda per la temporanea realizzazione di una discarica di rifiuti intercomunale.

Accanto alla sua attività di imprenditore agricolo sviluppa anche la sua passione di scrittore.

Nel 1968 esce un primo libro di racconti Vita di Provincia, Edito dal Fauno di Firenze.

Nel 1990 pubblica Le imprese di Augen, ovvero i fasti di Madama TV, Edito da Firenze Libri

Nel 1996 esce Saga Minore, da Adua ad oggi^[2], il romanzo di un secolo, In questa sua opera infatti egli raccontò il secolo Novecento attraverso le vicende generazionali di una famiglia contadina, sullo sfondo di un periodo storico tormentato e difficile come la fine del XXo secolo. Edito da Gangemi, il suo libro più importante, grazie al quale viene premiato con il Premio Simpatia Roma nella sala Promoteca del Campidoglio nel 1998.

Nel 1999, Poco prima della sua morte avvenuta nel 2002, viene pubblicato L’Asiatico, una Storia del Dopoguerra, edito ancora da Gangemi. Nell'arco della sua esistenza ha sempre pensato che i beni di sua proprietà dovessero rivestire anche un ruolo di utilità pubblica e sociale e per questo motivo la famiglia, alla sua morte, seguendo le sue indicazioni ideali, ha donato un terreno di sua proprietà, posto al centro del paese, affinché sia destinato a giardino comunale.