Alcesti (Abbondanza-Bertoni)
Alcesti | |
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Lingua originale | Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value) |
Stato | Italia |
Anno | 2002 |
Prima rappr. | 15 giugno 2002. Teatro Ariosto-Reggio Emilia |
Compagnia | Abbondanza-Bertoni |
Genere | Teatrodanza |
Sceneggiatura | Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value) |
Musiche | Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value) |
Testi | Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value) |
Coreografia | Michele Abbondanza e Antonella Bertoni |
Personaggi e attori | |
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Alcesti è uno spettacolo di teatrodanza della Compagnia Abbondanza/Bertoni.
La versione dell'Alcesti di Euripide dei due danzatori e coreografi, allievi di Carolyn Carlson, riprende uno dei temi più toccanti del mito: il sacrificio per amore. Ispirato all'omonima tragedia di Euripide e alla lirica del poeta praghese Rainer Maria Rilke, anche se questi testi sono stati più un supporto poetico all'impulso creativo che non qualcosa da seguire "alla lettera".
Michele Abbondanza e Antonella Bertoni con questa creazione danno il via alla prima tappa della loro trilogia ispirata alla mitologia greca e all'antica tragedia, cui danno il titolo di Ho male all'altro perché il filo conduttore è il sacrificio per amore. I due coreografi spiegano che in Alcesti «l'accettazione del sacrificio coincide col suo compimento: nel giorno delle nozze la moglie offre la sua vita e muore. Dopo alcune incursioni più o meno legittime nel mondo della prosa e musicale, un ritorno alla "forma", alla sua semplice ambiguità poetica, come possibilità e potenzialità tra le più coerenti e dirette di relazione teatrale», e riguardo alla scelta del mito classico nel loro percorso artistico e di coppia, «Alcesti si può intendere anche come la seconda tappa di un percorso partito dieci anni fa con Terramara: l'inizio di una storia d'amore, naïve e bucolica, fino all'aggiornamento, in corso d'opera, di due amanti incalliti».
Con questa creazione i due coreografi iniziano un percorso di ricerca su di una particolare qualità del movimento che si svilupperà ulteriormente nella seconda e terza parte della trilogia tragica: lavorano su movimenti spezzati, di sapore arcaico e quasi marionettistico.
Lo spettacolo è diviso in quattro sezioni, a ognuna delle quali corrisponde un'azione emblematica: Conoscenza-scoprimento, Matrimonio-vestimento, Sacrificio-indurimento, Separazione-spogliamento.
Vi è inoltre un largo uso di oggetti con funzione simbolica, perché secondo i due autori la simbologia apre le porte dell'interpretazione: pezzi di corpo posticci, "sedie-calamita", vessilli e nastri neri, manichini di legno e così via.
Lo spettacolo è stato interpretato negli anni da Michele Abbondanza e Antonella Bertoni nel ruolo di Admeto e Alcesti, mentre nel terzo ruolo (la morte) si sono alternate Veronica Melis (anche assistente al progetto), Elisa Cuppini e Bianca Francioni. (Il terzo personaggio riveste un ruolo ambiguo in quanto è contemporaneamente "angelo della morte" e servo di scena). Le musiche sono di Mauro Casappa e le scene e le luci di Lucio Diana, collaboratori storici della Compagnia Abbondanza/Bertoni.
Voci correlate[modifica]
Collegamenti esterni[modifica]
- La scheda dello spettacolo, su teatro.org (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
- Video delle prove e dello spettacolo sul sito del festival Drodesera, su centralefies.it. URL consultato il 19 agosto 2006 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2006).
- Sito della commpagnia, su abbondanzabertoni.it.
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